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di farmacologia clinica e farmacogenetica

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Il Therapeutic Drug Monitoring, meglio noto con l’acronimo di TDM, rappresenta un esempio di ricaduta clinica pratica dell’attività di laboratorio farmacologica. Come noto consiste nella determinazione delle concentrazioni plasmatiche di un farmaco e nell’eventuale variazione posologica sulla base di tali risultanze. Il TDM, per l’appunto monitoraggio delle concentrazioni terapeutiche del farmaco, è uno strumento operativo disponibile da tempo per l’ottimizzazione dei dosaggi di farmaci come la digitale, gli anticoagulanti, gli anticonvulsivanti, taluni antibiotici. Il concetto fondamentale è rappresentato dalla presenza di un’efficacia ed una tossicità entrambe strettamente concentrazione-dipendenti, tali da individuare un range ottimale di concentrazioni entro il quale mantenere i livelli plasmatici del farmaco stesso con gli opportuni aggiustamenti posologici. Nel caso del warfarin il range terapeutico ottimale è rappresentato non tanto dalle concentrazioni di farmaco ma dal suo marker di attività farmacodinamica, ovvero il valore di tempo di protrombina.

La farmacologia clinica degli antiretrovirali come è noto ha compiuto degli importanti progressi negli ultimi anni. In realtà datano oramai a circa 10 anni  le prime evidenza di caratteristiche farmacologiche degli inibitori della proteasi potenzialmente adattabili alla applicazione del TDM, ma ovviamente la ricerca e la definizione dei contesti di applicabilità clinica hanno richiesto e, in alcuni ambiti, ancora richiedono adeguate indagini conoscitive ed esplorative.

Ultimo aggiornamento: 03/10/2019 13:07
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